“Tessere di Comunità”, riprende il cammino del progetto per le famiglie “che adottano le altre famiglie”. Partiti i primi due percorsi psico-educativi per genitori e gruppi di adolescenti

CATANZARO – 1 APRILE 2021. La famiglia è "la prima cellula essenziale della società umana", per dirla come Papa Giovanni XXIII, ma anche "la patria del cuore", come sosteneva Giuseppe Mazzini. Per il Centro Calabrese di Solidarietà - che riprende il cammino di "Tessere di Comunità" per l'annualità 2021, il progetto finanziato dai fondi CEI 8x1000 di Caritas Italiana, voluto dalla Diocesi di Catanzaro-Squillace - la famiglia è il cuore pulsante di uno spazio che accoglie, diventando un moltiplicatore di socialità e cittadinanza.

Il progetto "Tessere di Comunità", infatti, è nato per promuovere l'arricchimento e il potenziamento della comunità, generando reciprocità, incoraggiando corresponsabilità e nuove forme di mutualismo: le famiglie adottano altre famiglie, per accompagnarle e aiutarle nella vita quotidiana per contrastare solitudine, isolamento e paura del pregiudizio.

Obiettivo generale del progetto è quello di promuovere empowerment di comunità, generare reciprocità, incoraggiare corresponsabilità e nuove forme di mutualismo (famiglie che aiutano famiglie) per sviluppare una carità di popolo, intendendo con "carità" il farsi prossimo all'altro, fare insieme a lui un pezzo di strada per aiutarlo ad affrontare la sua condizione di vulnerabilità.

Grazie alla costruzione di spazi collettivi, gli operatori del Centro Calabrese di Solidarietà continueranno a sostenere le famiglie, aiutandole ad essere stimolate e sostenute per affrontare insieme i problemi del territorio e trovare soluzioni durature. Soprattutto in questa complessa fase di gestione delle relazioni familiari, compresse in seguito ai successivi lockdown e dalle restrizioni imposte per il contenimento della diffusione del coronavirus. Famiglie che da un giorno all'altro hanno dovuto chiudere i propri contatti sociali, restando chiuse tra quattro mura: la convivenza, il non poter uscire e avere contatti con il mondo esterno, ha esacerbato situazioni dove vi erano delle difficoltà pre-esistenti, portando a volte a conflitti familiari. Tale situazione può aver esasperato delle difficoltà relazionali pre-esistenti e la compresenza di un particolare momento evolutivo (quale per esempio l'adolescenza del figlio o figli), possono aver portato a conflitti tra i vari membri della famiglia.

Per questo, attraverso percorsi psicoeducativi con le coppie, con le famiglie, con i genitori di figli adolescenti, gli operatori del CSS si propongono di intrecciare reti di partecipazione e appartenenza, favorendo occasioni di incontro e condivisione tra le variegate "tessere" (inteso come oggetto, parte di un puzzle) di cui si compone la Comunità (persone, famiglie, parrocchie, operatori pastorali, servizi sociali) per costruire legami forti e generativi.

Riflettere insieme sulle dinamiche educative, individuare le necessarie competenze comunicative per imbastire relazioni positive con i propri figli, reinventando strategie comunicative attraverso programmi di arricchimento famigliare: questo lo scopo dei percorsi con i genitori di figli adolescenti che si svolge ogni giovedì dalle 17 alle 19 nella sede del CCS di via Lucrezia della Valle, nel rispetto delle norme anti-covid. Il mercoledì, sempre nella sede del CSS, dalle 15 alle 17, invece, protagonisti del percorso psicoeducativo sono i giovani e le loro emozioni. Immediatamente dopo la pausa pasquale partirà il percorso psicoeducativo per coppie di fidanzati che si avvicinano al matrimonio.

Tra le attività già avviate possono essere approfondite attraverso la pagina Facebook del progetto "Tessere di Comunità". Il numero a cui rivolgersi per ulteriori informazioni è 0961 557270, oppure su Skype: tessere di comunità).

Posta un commento

0 Commenti